Il cammino del mago

Titolo: Geshwa Olers e il viaggio nel Masso Verde.
Scrittore: Fabrizio Valenza.
Genere: fantasy.
Editore: Edizioni L’Età dell’Acquario.
Anno: 2008.
Voto: 5.
Dove lo trovi: qui.


La recensione odierna è dedicata al romanzo fantasy di un autore italiano: il primo è Geshwa Olers e il viaggio nel Masso Verde e il secondo è Fabrizio Valenza
Quanto all’editore, è L’Età dell’Acquario, del quale avevo già recensito un fantasy: Il segreto dell’alchimista.

Per cominciare, due parole proprio sull’edizione: molto ben curata, tanto nell’aspetto esterno quanto internamente.

Passiamo ora al libro, tratteggiandone in breve la trama: Geshwa Olers e il viaggio nel Masso Verde è la storia di Geshwa Olers, adolescente che vive nel villaggio di Senfe insieme al padre, alla madre e alla nonna… nonché all’amico di sempre Nargolian, compagno di avventure e di escursioni, quasi sempre segrete e non autorizzate.

In una di queste, una notte, i due ragazzi vedono qualcosa di strano, e subito dopo il padre di Geshwa lo porta con sé ad Alsy Farsy, il lontano paese in cui vive la zia.
La mamma e la nonna rimangono momentaneamente indietro, con l’intenzione di raggiungerli in seguito… ma qualcosa non va per il verso giusto.

Geshwa Olers e il viaggio nel Masso Verde è per buona parte il racconto di un viaggio, da un lato fisico e dall’altro di formazione del giovane protagonista del romanzo, alle prese con posti sconosciuti, gente sconosciuta, magia, mostri, eventi ai suoi occhi inspiegabili.

Andiamo ora alla valutazione del testo, e cominciamo a dire che il libro, nonostante qualche ingenuità espressiva, è scritto piuttosto bene. Scritto tra l’altro da un insegnante, e si vede (oddio, in generale a volte vuol dire poco, ma in questo caso c’è corrispondenza).

Purtroppo, però, il romanzo da un lato è molto semplicistico, per non dire un po' banale, mentre dall'altro lato è poco convincente nelle scelte dei protagonisti, che sembra si vadano a cercare i guai; infine è anche poco avvincente. Il fatto che si tratta evidentemente del primo romanzo di una saga non aiuta il gradimento del lettore, visto che rimane praticamente tutto in sospeso anche una volta finito il libro.

Peccato, perché Fabrizio Valenza scrive bene, e peraltro è chiaro che ha dedicato una certa cura al testo, sia formale ma anche come contorno: mappa dei luoghi in cui si svolgono gli eventi, calendario, e brani di appendice.

In definitiva, non me ne voglia Fabrizio Valenza, ma il suo Geshwa Olers e il viaggio nel Masso Verde non mi ha entusiasmato… ma magari i romanzi seguenti sono andati meglio di questo primo.

Fosco Del Nero


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Titolo: Il quartiere degli estranei (Bairro dos estranos).
Scrittore: Wilson Frungilo Junior.
Genere: spiritualità, drammatico.
Editore: Casa del Nazareno Edizioni.
Anno: 1986.
Voto: 6.
Dove lo trovi: qui.


La recensione di oggi si riferisce a un romanzo sconosciuto, di un autore altrettanto sconosciuto: parlo de Il quartiere degli estranei, scritto nel 1986 da Wilson Frungilo Junior.

Si tratta di un romanzo dal genere particolare, visto, dietro la cornice della narrazione, il quadro ha natura spirituale, tanto che nel libro sono riportati man mano alcuni principi di una corrente spirituale nota come spiritismo, che crede in principi come la reincarnazione, l’esistenza un mondi e piani spirituali oltre quello fisico, di tanti livelli di consapevolezza, nella presenza di un’entità divina, nonché negli insegnamenti di alcune guide spirituali, in primis Gesù.

Il libro è ambientato in alcuni paesini di campagna, che onestamente non so se esistano o meno in Brasile, nazione dell’autore, nei quali si incrociano due storie, entrambe molto dure e difficili: da un lato, quella di Atilio e di sua figlia Lucinha, il quale ha appena perso la moglie e la cognata in un incidente e che a breve distanza ha perso anche il lavoro e l’appartamento in cui viveva; dall’altro lato, abbiamo Clotilde, giovane donna che ha perso la memoria ma che all’improvviso, visitando un paese, ha reminiscenze di una vita precedente.

A dare una mano ai due personaggi, Afonso e gli altri membri del Quartiere degli Estranei, zona periferica della città in cui si vive all’insegna dei principi dello spiritismo, in pace e in armonia gli uni con gli altri.

Il quartiere degli estranei è un libro che si fa leggere volentieri, un po’ perché si solidalizza facilmente con gli sfortunatissimi protagonisti, un po’ perché piuttosto breve, e un po’ perché interessante tra un evento negativo e un miracolo.

Certo, il romanzo di Wilson Frungilo Junior non sarà un capolavoro della narrativa, ma è comunque piacevole, tanto a vedersi per la buona veste editoriale, tanto a leggersi per il suo fluire leggero e sostanzioso al tempo stesso.

Nel caso, buona lettura.

Fosco Del Nero


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